Castello di Illasi
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Collocato sul crinale della collina sovrastante l’abitato di Illasi, il castello aveva il compito di contribuire, assieme al castello di Soave, al controllo dei percorsi di fondovalle.
Le prime notizie risalgono all'anno 1000 quando il castello risultava di proprietà di un diacono. Nel 1243 fu occupato da Ezzelino III da Romano, indicato da una bolla di papa Nicolò IV come ricostruttore del complesso, che non si trovava in buono stato di conservazione.
Proprietà privata dei Della Tavola nel corso del XIII secolo, nel 1269 il castello venne occupato da Pulcinella delle Carceri, in lotta con Mastino I della Scala, che lo adibì a proprio rifugio. L'anno successivo lo statuto Albertino registra l'atto di cessione del complesso da parte di Umberto della Tavola ad Alberto I della Scala assieme al castello di Soave e altre rocche. Dagli scaligeri il complesso ricevette nuovo vigore ed interventi di consolidamento vari.
Nel 1280 un'incursione padovana lasciò i segni del suo passaggio. Più gravi però furono i danni recatigli dal ritorno delle truppe veneziane (1405) inviatevi per strappare il castello ai da Carrara, alleatesi con Guglielmo, figlio illegittimo di Cangrande della Scala. Il capitano delle truppe carraresi, accortosi che gli Illasiani non si dimostravano favorevoli alla riconsegna della rocca, appiccò il fuoco al maniero che riportò gravi lesioni.
Il castello tornò ad essere teatro di guerra nel 1439. Nicolò Piccinino, capitano di ventura al servizio di Filippo Maria Visconti, pose le tende ad Illasi, dopo aver inflitto una severa sconfitta alle truppe veneziane e occupato il castello di Soave.
Spenta la stella viscontea e ritornato il vessillo di S. Marco, il castello andò via via perdendo importanza in campo militare, anche in conseguenza della politica di pace perseguita da Venezia. Nel 1509 questa decise di concederlo in feudo ad un valoroso condottiero, Girolamo Pompei detto "Malanchino". L'investitura rappresentò per i Pompei non solo un atto di generosità, ma costituì anche la loro reintegrazione in un possesso goduto da secoli e che, attraverso una serie di avvenimenti storico-militari, era finito in mani "estranee".
I Pompei tennero la loro residenza anche nel corso dei secoli XVII e XVIII, sostituita poi nel Settecento dalla villa costruita ai piedi dello stesso colle.
Dal punto di vista architettonico il castello risulta articolato in due edifici, secondo il modello tipico delle fortificazioni scaligere della provincia veronese: il mastio, ovvero la residenza del signore, affiancato dal cassero, cioè dal dormitorio delle milizie. Il mastio è a pianta quadrata di 10 metri di lato e 32 metri di altezza, e possiede una parte destinata a cisterne, magazzino e servizi vari; questa parte è collegata al cassero, distante una decina di metri, tramite uno stretto passaggio. Il cassero presenta un accesso elevato su uno zoccolo, alto circa 8 metri; è di base rettangolare con un'altezza complessiva di 26 metri, diviso su due piani. E' coronato con merlature poste su un terrazzo praticabile.
La cinta muraria ha un andamento ellittico per circoscrivere la sottostante collina, ed è contraddistinta da un'unica porta di accesso posta sul lato meridionale. Il tutto è stato realizzato con grandi conci rettangolari di tufo duro.
E' stata scoperta inoltre un'area sotterranea rimasta intatta con i suoi saloni e i suoi cunicoli ancora da esplorare.
Orari di apertura
Proprietà privata - non visitabile
Contatti
Castello di Illasi
Località S. Felice, 9 ( Come arrivare )
Web: www.comune.illasi.vr.it
Mail: info@comune.illasi.vr.it
Tel: +39 045 7830411