Capitan Emilio Salgari
- REDAZIONALE
Ve lo ricordate il padre del Corsaro Nero e di Sandokan? E di molti altri a onor del vero. Sì, parlo proprio di Emilio Salgari, che come avrete capito, era anche lui un veronese.
Romanzi che hanno fatto "viaggiare" generazioni di sognatori
Salpate con il Corsaro Nero verso mari caraibici oppure seguite Sandokan, la Tigre della Malesia, per il sud-est asiatico assieme ad altri pirati. Per i più romantici? Spero proprio abbiate letto La Rosa del Dong-Giang e di quell'amore quasi impossibile tra la dolce Tay-See e l'ufficiale spagnolo José Blancos. Altrimenti correte in libreria per rimediare, a Verona ce ne sono tante! Ma questi sono solo alcuni dei titoli più famosi che ci ha lasciato in eredità il Capitano. Si stima infatti che abbia scritto più di 80 romanzi e almeno 150 racconti. Perché allora vi dico che si stima ne abbia scritti così tanti o forse più? La ragione sta nel fatto che spesso, per evitare di dover stare alla rigide regole delle case editrici, pubblicava con degli pseudonimi, ad esempio Ammiragliador, Emilius ed altri ancora e per questo non sempre sono stati attribuiti a Salgari.
Le travagliate avventure di Capitan Salgari
Nonostante la fama di cui gode oggi, la sua carriera non era iniziata proprio con il botto. Tra brevi articoli e romanzi a puntate in appendice ai quotidiani. Snobbato dalla critica e sfruttato dalle case editrici che lo obbligavano a produrre almeno tre romanzi all'anno e neanche ben pagati. Solo a inizio del Novecento Sandokan, Yanez, il Corsaro Nero e gli altri personaggi usciti dalla sua vivace immaginazione, iniziano a diventare miti per generazioni di ragazzi che sognano di evadere dalle loro realtà, almeno con la fantasia, verso esotiche mete. Purtroppo il Capitano non fa nemmeno in tempo a vedere il successo derivante dai suoi sforzi perché nel 1911, stressato dal ritmo di vita davvero frenetico, dalle accentuate difficoltà economiche e preoccupato per le condizioni della moglie ricoverata per disturbi psichiatrici, compie un gesto estremo. Lasciatemi dire che la "maledizione" che ha colpito molti artisti come il pittore Van Gogh, lo scrittore e filosofo Kafka e Melville, autore di Moby Dick, non risparmia neanche Salgari. Esausto per gli sforzi compiuti e il poco riconoscimento attribuitogli, invia un'ultima lettera alle case editrici:
"A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna." (Emilio Salgari)
Il Salgari giornalista
Se i suoi romanzi non riscuotono un gran successo mentre è in vita, certamente Salgari è riconosciuto come un grande giornalista. L'Arena e La Nuova Arena se lo rubano tra loro per averlo come redattore del quotidiano e a Genova lavora come direttore di Per Terra e Per Mare, un giornale dedicato ai viaggi e alle avventure. Se il Salgari romanziere ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio, il Salgari giornalista ci mostra il suo legame con la quotidianità di Verona e la sua visione della politica. Anche se poi, in realtà, noterete che non c'è mai un netto distacco nelle sue pubblicazioni. Gli articoli di giornale, infatti, sono sempre un po' romanzati e nelle sue narrazioni fantastiche troverete moltissimi riferimenti a fatti di cronaca.
Il ricordo di Salgari è ancora forte nei veronesi
La sua statua, col baffetto ordinato e la bombetta calata sulla testa, vi da il benvenuto all'ingresso di Via Cappello, di fronte all'ingresso della Biblioteca Civica. A volte si nasconde tra gruppetti di giovani studenti che fanno capannello fuori dalla biblioteca ed amanti della lettura e del cinema, che entrano ed escono per prendere in prestito libri e dvd.
Continuando la vostra passeggiata per il centro e superata Piazza Erbe, vi ritroverete in Corso Porta Borsari, tra negozi di abbigliamento e classici caffè ed enoteche, lì, forse un po' nascosto, al civico 7 vedrete un bassorilievo in bronzo col volto sorridente di Capitan Salgari. Siete arrivati alla sua casa natale. Avvicinandovi un po' di più si leggeranno queste parole:
"Cadetto dei mari, poeta dell'avventura,
padre di eroi immortali, varcò l'orizzonte dei sogni,
qui nacque."
Nato a Verona il 21 agosto del 1862, il piccolo Emilio ha vissuto buona parte della sua infanzia a Negrar, dove è stato messo a balia e dove è spesso tornato in vacanza durante l'estate, legatissimo alla famiglia che lo aveva allevato e alle dolci colline della Valpolicella. Per ripercorrere le tappe della sua vita veronese, vi consiglio anche una visita guidata al Cimitero Monumentale. Perché non solo è il luogo in cui riposa Salgari, ma è anche una sorta di museo a cielo aperto. Troverete cappelle e monumenti che sono vere e proprie opere d'arte, alcune di queste in ricordo di altri personaggi di spicco del panorama veronese. Se cercate la lapide di Salgari, si trova in un'alta laterale del cimitero ed è sempre ornata di fiori. Su di essa sono riportate le seguenti parole:
"Emilio Salgari
romanziere e poeta dell'avventura
qui riposa per volontà
della sua Verona"
Già, era un vero e proprio poeta dell'avventura, tanto che i suoi pirati hanno ispirato alcune famose attrazioni del parco divertimenti di Gardaland, a Peschiera del Garda. Come ad esempio troverete il Galeone dei Pirati, una giostra molto divertente anche per i bimbi più piccoli, o la Locanda del Corsaro Nero, a pochi metri dalla prima. D'altronde a Verona ci si viene anche per divertirsi!