Ti ho sposato per allegria

"Ti ho sposato per allegria" è la prima delle undici commedie di Natalia Ginzburg. L'ha scritta nel 1965, due anni dopo aver vinto il Premio Strega con il suo capolavoro "Lessico Famigliare". L'opera contiene i temi che caratterizzano la maggior parte della sua produzione: l'amore, le dinamiche della vita di coppia, le madri, la morte e la diseguaglianza sociale. E la scrittrice ne parla quasi senza parlarne, lasciando che siano le storie stesse, all'apparenza semplici e familiari, a rivelarsi nella loro profondità e genialità.

I due protagonisti, Pietro e Giuliana, si interrogano su come possa funzionare il loro matrimonio, si chiedono se saranno mai veramente felici insieme; d'altronde si conoscono a malapena e non saprebbero giustificare cosa li abbia spinti a sposarsi (lei ragazza randagia sull’orlo del suicidio, lui non certamente ricco di sentimenti, in lotta tra un anticonformismo da cui si sente attratto e la gabbia borghese in cui si trova).

Nell'opera si percepisce chiaramente il distacco dai sentimenti di tutti i personaggi, che ricorda il Čechov che la Ginzburg adorava. Nessuno di loro sembra mosso da empatia verso l'altro; tutto sembra reggersi o crollare negli obblighi mal sopportati dei vincoli familiari e borghesi. Non è un testo comico grazie a battute o gag spiritose, ma grazie al ritmo, ai dialoghi efficaci e ai personaggi quasi assurdi ma assolutamente riconoscibili.