Italcementi - I forni
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All'inizio del XX secolo, sondaggi sul terreno avevano portato alla scoperta di giacimenti calcarei sulle colline di Tregnago e, fin dal 1917, la Italiana Cementi aveva acquistato diritti di proprietà e di escavazione in alcuni terreni nei comuni limitrofi di Mezzane di Sotto ed Illasi, in vista della costruzione di una cementeria appena fosse terminata la guerra in corso.
L'azienda, che voleva inizialmente costruire il cementificio a Caldiero per una migliore posizione logistica, scelse infine Tregnago per la sua vicinanza al Monte Tomelon, dal quale avrebbe estratto la materia prima, e per le garanzie offerte dall'amministrazione comunale, tra le quali la costruzione di un'acquedotto che portava da Giazza l'acqua necessaria per la lavorazione del cemento e di una tranvia che collegava Verona. Così facendo si rilanciò l'economia locale, basata fino a quel momento sull'agricoltura.
La posa della prima pietra avvenne il 5 febbraio 1922. Il cementificio è arrivato ad avere 10 forni verticali che fabbricavano calce idraulica e 3 forni rotanti per il cemento portland, che hanno fornito il materiale per costruire, tra gli altri, il ponte tra Mestre e Venezia.
Negli anni sessanta cominciò però il declino che portò alla chiusura del cementificio nel 1973.
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