Chiesa di Sant'Antonio
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Nei primi anni del Trecento dal vescovo di Verona, conte e cittadino di Monteforte, è stata innalzata sul colle dell'antico castello la chiesetta dedicata a sant’Antonio Abate, anticamente santo taumaturgico, ma divenuto in seguito protettore del bestiame e dell’agricoltura.
L’edificio era un oratorio privato del vescovo e per la sua costruzione si utilizzarono i materiali ricavati dalla demolizione del castello che, perduta da qualche tempo la funzione difensiva, era in rovina.
La chiesa venne rimaneggiata all'esterno nel 1537, come testimonia la data riportata sull'architrave in pietra della porta laterale.
Intorno alla metà del Seicento fu innalzato l’attuale altar maggiore barocco, che ai lati presentava le statue di sant’Antonio da Padova e di san Bonaventura. Sostituiva un precedente altare di legno ormai in disfacimento.
Nell’Ottocento è stata costruita la sacrestia, la quale in realtà aveva la funzione di luogo di riunione della Compagnia della Buona Morte, i cui associati sentirono il bisogno di non essere disturbati nelle riunioni in chiesa dalla presenza dei fedeli.
L’opera d’arte più pregevole della chiesetta è il Cristo Moro, un gran crocifisso scolpito in legno di bosso nel 1500, ora restaurato e trasferito nella chiesa parrocchiale di Monteforte dove si può ammirare. Una statua della Madonna di Loreto, un tempo collocata nella sagrestia, è scomparsa in anni recenti.
Il campanile è dotato di due campane, una delle quali fu fusa dal veronese Giuseppe Ruffini nel 1778. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il 28 Settembre 1924, il colle di Sant’Antonio divenne il Parco della Rimembranza.
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