La Pieve di Sant’Abbondio alla Motta
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La piccola pieve di Sant’Abbondio è la chiesa matrice della parrocchia di San Bonifacio. Sorge sulle propaggini di una modesta altura detta “Motta”, poco distante dall’attuale centro di San Bonifacio ma separata da questo dal fiume Alpone. Sulla Motta si trovava il castello del quale abbiamo la prima notizia nel testamento del conte Milone nel 955 d.C.
Abbiamo anche memoria delle cinte murarie che proteggevano la fortificazione e il borgo, da un documento del 1208 da cui si evince la costituzione del borgo a libero comune in cui la “vicinia”, ovvero l’assemblea degli abitanti, si adunava nella piazza davanti a Sant’Abbondio che era ancora l’unica pieve. La comunità di San Bonifacio era finalmente riuscita ad avere una propria chiesa e una certa autonomia dai voleri dei Conti, anche se la dedicazione al santo lombardo (Sant’Abbondio vescovo- patrono di Como), poco noto nel veronese, può essere spiegata solo come ulteriore ingerenza dei Conti di San Bonifacio, visti i loro legami con la Lombardia.
La chiesa fu quindi costruita nella seconda metà del XII sec., come pieve per la comunità abitante nel borgo adiacente al castello dei conti di San Bonifacio. È a navata unica con dimensioni esterne di 16,4 metri di lunghezza e 8,9 di larghezza. Nella parete a est si inserisce l’ampia abside con diametro di 6,3 metri. Il tetto a capriate è stato ricostruito nel 1900. Rimane qualcosa nell’odierna chiesa della costruzione del XII sec. Alcune caratteristiche della struttura muraria di Sant’Abbondio che si sono conservate sono specifiche del XII secolo ed inoltre vi sono altri indizi che ci indicano che l’attuale chiesa è in buona parte lo stesso edificio costruito allora.
La parte di muratura conservata nelle facciate a nord e ovest, è a corsi orizzontali di spessore irregolare di mattoni, intervallati da filari di blocchi squadrati di pietra calcarea con la fattura tipica del XII secolo. Questa policroma muratura, caratterizza le più importanti chiese di Verona, edificate in un periodo che va dal 1120 al 1200, come il Duomo, San Zeno, SS. Trinità e S. Stefano. Il lato sud della chiesa, difficilmente visibile perché affacciato sull’adiacente corte di palazzo Scudellari, è forse quello più interessante perché conservatosi com’era. La facciata in origine doveva ripetere schemi ben collaudati di facciata a “capanna”, come in S. Stefano e SS. Trinità di Verona, con protiro pensile, bifora al posto del rosone, ed archetti rampanti.
All’interno vi sono numerosi dipinti: alla fine del ‘300 inizio del ‘400, risalgono gli affreschi della zona absidale ed in particolare l’Annunciazione sopra l’arco trionfale. Del 1400 è un’immagine di Sant’Agata nel lato destro dell’arco trionfale. In seguito, forse in occasione di un ulteriore ripristino della chiesa avvenuto nel 1491 furono eseguiti una serie di dipinti murali, all’interno di riquadri incorniciati, in buona parte “ex voto” raffiguranti Madonne e Santi. Sospese sulla parete di facciata ci sono due statue lignee policrome settecentesche, raffiguranti S. Bonifacio e S. Tommaso d’Aquino. Un’altra statua in legno situata in una nicchia sul lato a Sud, rappresenta S. Abbondio.
Giorni per la visita
InformazioniOrari di apertura
Giorni per la visita: in via ordinaria la chiesetta è aperta la seconda domenica del mese dalle ore 9.30 alle 10.30 con la presenza di custodi accompagnatori volontari.
Sono inoltre previste eventuali aperture straordinarie per gruppi organizzati in giorni e orari da concordare, previa prenotazione a mezzo e-mail all' indirizzo info.artecatalogo@gmail.com .
Le visite con accompagnatori volontari sono gratuite: come previsto in altri luoghi di culto viene consigliata una libera offerta destinata alla conservazione e restauro dei beni architettonici e delle opere d'arte.
Contatti
La Pieve di Sant’Abbondio alla Motta
Via Castello ( Come arrivare )
Web: http://www.parrsambo.org/Default.aspx
Mail: parrsambo@gmail.com
Tel: +39 045 7610285

